Perché proprio Logopedia?

 

Sono sempre stata una studentessa metodica, poco amante degli imprevisti, dovevo avere tutto sotto controllo. Al quinto anno di Liceo, prossima alla maturità, il bivio era chiaro e netto: Medicina e la passione per il mondo sanitario da una parte, interpretariato e l'amore per le lingue e il linguaggio dall'altra. Due mondi agli antipodi l'uno dall'altro, eppure per me così complementari. Della Logopedia, ahimè, non sapevo ancora nulla e come tutte le sorpese più belle, è stata inaspettata e ha sciolto ogni dubbio. Al tempo facevo volontariato in Ospedale con AVO e ho sentito parlare per la prima volta di "logopedia": è stato subito un colpo di fulmine. Esisteva una disciplina magnifica in cui potevo fondere scienza e arte, un ramo della medicina che mi avrebbe permesso di preservare la passione per la comunicazione e il linguaggio. Partiamo da Logos, dunque, che in greco antico (λέγειν léghein), a differenza di come si è soliti pensare, ha un significato molto più complesso del "semplice" riferimento al parlare cui siamo abituati.

"Nomen est omen" e i greci, con la parola logos, difatti, "dipingevano" una varietà di sfumature linguistiche come: scegliere, enumerare, raccontare, sviscerando la complessa articolazione delle relazioni con le persone. E' proprio il "logos" che rende l'uomo quell'animale "sociale", in grado di comprendere il mondo, portandolo a sé e in sé per poi trasformarlo, soprattutto grazie al dono della parola. Quindi non si tratta solo di "parola" ma principalmente, di dare un senso, che poi diventa il nostro senso, al mondo che abitiamo. Per tale ragione, quando il "logos" è ferito, per quadri patologici connaturati o inciampi di natura sociale e/o culturale, è la nostra capacità di comprendere, analizzare il mondo e dargli un senso che viene a mancare e, quindi, la nostra capacità di tessere e nutrire le nostre relazioni, incidendo in maniera significativa sul livello di benessere delle nostre vite. Credo che l'essenza della vita sia nella relazione e nella comunicazione con gli altri. Essere una logopedista, per me, significa poter migliorare, a piccoli passi, la qualità di vita di qualcuno, ed è una missione di cui sono onorata.

 

Vi dedico una bellissima poesia di Emily Dickinson.

 

"If I can stop one Heart from breaking
I shall not live in vain
If I can ease one Life the Aching
Or cool one Pain
Or help one fainting Robin
Unto his Nest again
I shall not live in Vain."

 

"Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano."

 

CHI E' IL LOGOPEDISTA?

 

Il LOGOPEDISTA è il professionista sanitario che svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo dei disturbi del linguaggio, della comunicazione, delle funzioni orali e della deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica. In particolare si occupa dell’educazione e della rieducazione dei disturbi della voce, dell’articolazione verbale, del linguaggio orale e scritto, della comunicazione, della deglutizione, conseguenti prevalentemente a disfunzioni comunicativo-sociali, cognitive, prassiche, a deficit uditivi, a traumi, lesioni cerebrali o interventi chirurgici.

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In riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione del medico, il LOGOPEDISTA nell'ambito delle sue competenze, elabora, anche in équipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute dell’utente; pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali; propone l'adozione di ausili, ne addestra all'uso e ne verifica l'efficacia; verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.

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In allegato potrete visionare il mio CV completo.

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